STARCHING
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La società milanese, specializzata in progettazione integrata, segue dal 2019 gran parte dei lavori di rigenerazione urbana del Waterfront di Levante su masterplan dello Studio Piano RPBW e ha utilizzato il BIM come strumento per coordinare tutte le discipline presenti nel processo edilizio e i tanti stakeholder coinvolti.
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Presente con sedi a Milano e Roma, oltre 150 dipendenti, un fatturato intorno ai 17 milioni di euro, Starching è una società di architettura e ingegneria specializzata in progettazione integrata che fa dell’innovazione la sua esigenza primaria.
Da piccolo studio associato, fondato nel 1989 dall’architetto Maria Paola Pontarollo e dall’ingegnere Marcello Cerea, dal 1999, anno della sua nascita, Starching è anno dopo anno cresciuta fino a diventare nel 2024 la sesta società di progetto in Italia (Source: Centri Studi YouTrend).
Crescita dovuta anche alla diversificazione dei servizi offerti, maturati da una sempre attenta valutazione delle richieste del mercato e dei clienti. Si va dall’advisory, al development management, al design sino al project and construction management e direzione lavori.
“Negli ultimi anni il core business di Starching – racconta Vera Capsoni, Direttore Generale di Starching – si è concentrato soprattutto nel settore alberghiero (hotellerie di lusso), ma dal 2019 ci occupiamo inoltre di rigenerazione urbana su importanti progetti, tra cui il Waterfront di Levante a Genova e il Campus Scientifico UNIMI Mind a Milano, e della realizzazione di datacenter sia in Italia che all’estero con Maestrale di cui Starching è co-founder”.
Dal 2008 l’azienda ha adottato la metodologia BIM in tutte le attività di progettazione facendo di questa caratteristica un suo elemento distintivo. Nel 2017 è stata la prima società in ambito di progettazione Architettonica e Coordinamento delle progettazioni specialistiche ad aver certificato il proprio sistema di gestione BIM, secondo la specifica tecnica ICMQ.
“Tutto quello che porta ordine, organizzazione e suddivisione chiara dei compiti consente di lavorare bene e al contempo genera soddisfazione a fronte anche di un duro lavoro. Questo è quello che principalmente offre la piattaforma Autodesk”.
—Teresa Carini, Senior Project Architect, Starching
Immagine gentilmente concessa da STARCHING.
Il Waterfront di Levante è l’imponente e avveniristico progetto che porta la firma di Renzo Piano e che rappresenta per la città di Genova un balzo nel futuro, sia per la grandezza dell’intervento sia per le importanti innovazioni, che riguardano la riqualificazione dell’area dell’ex Fiera del Mare .
L’area è stata per anni caratterizzata da edifici in disuso o svuotati della loro originaria destinazione – ci spiega Teresa Carini, Senior Project Architect di Starching. Il masterplan donato da Renzo Piano e sviluppato da RPBW insieme ad OBR, ripopola il quartiere rendendolo a misura d’uomo, il tutto realizzato con criteri costruttivi innovativi ed ecosostenibili e riaprendo un accesso diretto al mare. Starching è stata coinvolta da CDS Holding per coordinare e gestire le attività di progettazione.
Precisamente la nostra azienda – prosegue Carini - ha seguito lo sviluppo dall’advisory immobiliare fino alla Direzione Lavori con un team dedicato dotato di alte competenze sulla digitalizzazione e sulla metodologia BIM nello specifico. Inoltre, ci siamo occupati della progettazione integrata del Distretto Commerciale Tematico, all’interno del Palasport, che diventerà un nuovo polo culturale, sportivo e commerciale della città: parliamo di 28mila metri quadrati di superficie utile suddivisa su tre livelli.
Il Palasport, noto anche come Palazzetto dello Sport, è una preesistenza prestigiosa a Genova: l’edificazione risale al 1962 e nel corso degli anni si sono succedute molte manifestazioni a carattere sportivo, musicale ed espositivo. “Innovare mantenendo l’intrinseca natura dell’edificio” è stato il principio con cui è stata affrontata da Renzo Piano la riqualificazione dell’edificio, che si offrirà alla città come una moderna area sportiva polifunzionale e al contempo vivibile quotidianamente nel suo anello commerciale.
Sotto la responsabilità di Starching ricade anche la Direzione Lavori per l’intervento dell’Arena del Palasport oltre che per tutti gli interventi privati del Waterfront.
Immagine gentilmente concessa da STARCHING.
“Entro nel progetto Waterfront nel 2019 allorché ci siamo impegnati a redigere il PUO (Progetto Urbanistico Operativo) misto (privato e pubblico), in quanto contemplava la realizzazione di una serie di lotti privati integrati da opere pubbliche”, – racconta Teresa Carini.
“A valle dell’approvazione del PUO abbiamo redatto un primo preliminare di progetto del Palasport nel 2020 ottenendo il permesso di costruire nel 2021. Allo stato attuale i lavori si basano sull’aggiornamento e rivisitazione del progetto iniziale in base alle esigenze mutate nel tempo.”
“L’ultima versione in campo a progettazione esecutiva - continua Carini – vede Starching occuparsi dei lavori dell’anello del Distretto Commerciale Tematico. L’Arena sportiva centrale fa capo alla progettazione dello Studio Piano RPBW”.
I lavori hanno conservato e valorizzato alcune parti ritenute di pregio (ad esempio la copertura della cupola trasparente), mentre, per questioni di efficientamento energetico, il resto della copertura è stata realizzata con un’immagine simile a quella originale ma con materiali di nuova generazione.
Per il solo modello esecutivo della parte architettonica sono stati presentati da Starching ben 360 elaborati, oltre a tutta la documentazione correlata. È stato un lavoro articolato, complesso, eseguito con l’ausilio della piattaforma Autodesk BIM360.
L’utilizzo della piattaforma è stato condiviso con i principali decisori coinvolti: impresa di costruzione, progettisti gli specialisti intervenuti a vario titolo per le specifiche aree di interesse (acustica, prevenzione incendi, urbanistica commerciale per citarne alcuni). La piattaforma si è rivelata un elemento fortemente aggregante, che ha tenuto traccia di tutti gli scambi avvenuti, degli aggiornamenti effettuati nel corso del tempo, della voluminosa parte documentale - precisa Matteo Giani. La realizzazione del progetto complessivo procede a step e vedrà il suo completamento a fine 2026.
Entrando nel vivo degli strumenti utilizzati, Matteo Giani, Responsabile BIM di Starching precisa: “Tutta la parte di progettazione sia di Starching che degli altri stakelholder è stata eseguita con metodologia BIM, utilizzando Autodesk Revit, portando avanti quindi una progettazione integrata. Siamo partiti a inizio progetto con Autodesk BIM360 perché nel 2019 esisteva ancora questa versione, per poi migrare, una volta resa disponibile, sulla piattaforma Autodesk Construction Cloud”.
“Ci siamo fatti promotori e garanti della piattaforma, investendo in formazione per gli stakeholder coinvolti, identificando un BIM Coordinator a cui fare riferimento costante per dubbi, domande, incertezze. Il periodo di affiancamento è durato fino a quando ciascun decisore ha raggiunto la totale autonomia e conoscenza della piattaforma”.
Completata la formazione, Starching ha provveduto ad assegnare i vari livelli di accessi e permessi. Allo stato attuale, la piattaforma è utilizzata per la direzione lavori. “Tutti i flussi di approvazione degli elaborati, delle schede materiali, delle ispezioni di cantiere viene gestito in digitale attraverso la stessa, arrivando a governare circa 50 flussi diversificati – prosegue Giani. Il progetto cloud elaborato da Starching è molto articolato. Per questo motivo, è stato introdotto l’utilizzo della funzione di “standard di denominazione file” per la verifica della corretta nomenclatura dei file. Dovendo raccogliere e gestire migliaia di documenti e modelli, di un certo peso, l’unico ambiente idoneo per lavorare, condividere e collaborare è stata la piattaforma Autodesk Construction Cloud e diversi moduli della stessa.
Il Waterfront di Genova ha rappresentato un grande banco di prova per Starching. Un lavoro di gruppo molto impegnativo di ben 15 persone che si sono dedicate con costanza a questo progetto per diversi anni, trasformandosi in una vera e propria squadra. Il progetto ha dato un’accelerazione per la crescita sia individuale che professionale dei soggetti coinvolti – sottolinea Capsoni.
“Solo fino a pochi anni fa piattaforme cloud come BIM360 e Autodesk Construction Cloud, che si stava perfezionando, non erano così conosciute e utilizzate. Sono i progetti complessi, come quello del Waterfront di Genova, che hanno permesso a Starching di innovarsi e di trasformarsi: oggi Revit, Navisworks, Collaborate PRO ad esempio sono uno standard condiviso all’interno dell’azienda.
“Senza la creazione di una precisa metodologia condivisa non potremmo affrontare progetti di questa portata”, – spiega Giani.
Ora, dopo anni di esperienza, i vantaggi relativi all’utilizzo dell’ambiente di condivisione in cloud ha determinato l’inserimento di Autodesk Construction Cloud e Collaborate PRO tra gli strumenti previsti nelle nuove commesse sia per noi che per i partner di progettazione, che ci affiancano.
“Tutto quello che porta ordine, organizzazione e suddivisione chiara dei compiti consente di lavorare bene e al contempo genera soddisfazione a fronte anche di un duro lavoro. Questo è quello che principalmente offre la piattaforma Autodesk Construction Cloud”, – chiosa Teresa Carini.
Immagine gentilmente concessa da STARCHING.
La tecnologia ottimizza i tempi di lavoro? Quando parliamo di condivisione di modelli o condivisione documentale è facile ottenere metriche quantificabili – precisa Giani. Risparmiamo sulla conversione dei file e sul trasferimento degli stessi, in passato procedure alquanto difficoltose e lunghe (parliamo dell’ordine di giorni). Oggi utilizzando la piattaforma Autodesk Construction Cloud è questione di poche ore.
Anche coloro che sono direttamente in cantiere e seguono la direzione lavori, solitamente con competenze BIM basilari, grazie a questa piattaforma e all’app per dispositivi mobili (Autodesk Construction Cloud App), sono in grado di visualizzare tutte le informazioni e i modelli di cui hanno bisogno direttamente in cantiere, con facilità e tempestività, risparmiando tempo prezioso. Il passaggio dai modelli gestiti su server a modelli gestiti sul cloud ci permettono di tagliare circa la metà del tempo prima dedicato ad attività decisamente troppo time consuming come la conversione e il caricamento dei file.
“La piattaforma si è rivelata un elemento fortemente aggregante, che ha tenuto traccia di tutti gli scambi avvenuti, degli aggiornamenti effettuati nel corso del tempo, della voluminosa parte documentale”.
—Matteo Giani, Responsabile BIM, Starching
Più complicato – ci tiene a sottolineare Giani – è invece riuscire ad analizzare quanto una nuova tecnologia riduca le tempistiche sulla produzione degli elaborati. In questo ambito entrano in gioco le competenze e le capacità personali del singolo.
“Come azienda offriamo corsi di formazione ricorrenti per facilitare e consolidare l’apprendimento dei nostri standard di lavoro e della metodologia che applichiamo nelle commesse e poniamo anche grande attenzione alle dinamiche di gruppo e alle necessità individuali”, – precisa Vera Capsoni.
“Oggi disponiamo di strumenti tecnologici che ci aiutano ad automatizzare processi, aumentare la produttività, ma sta al professionista farli propri, scoprirli e utilizzarli nel modo corretto sprigionando tutto il loro potenziale – continua Giani.
“Cosa ci aspettiamo dalle giovani e dai giovani professionisti che desiderano entrare nella nostra azienda? Chiaramente oltre ai titoli richiesti, poche ma preziose qualità come curiosità, spirito di iniziativa e voglia di mettersi in gioco”.
Se la parola innovazione ha aperto il racconto di Starching, la stessa parola aleggia anche arrivati alla conclusione di questo interessante viaggio.
Così come l’azienda ha creduto fortemente nel cloud investendoci sin dall’inizio, oggi guarda con attenzione all’intelligenza artificiale, alla realtà estesa e al generative design, insomma a tutte quelle innovazioni del mercato che possano generare maggiore efficienza, risposte più veloci per i clienti e innalzare sempre più la qualità del lavoro.
“Siamo molto attenti ai miglioramenti e alle innovazioni che Autodesk sta portando avanti e che ci presenta, entusiasti sempre di salire a bordo anche per eventuali test, demo e convalide” – chiude la chiacchierata Matteo Giani.