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La Torre Roche: l’edificio più alto della Svizzera

Roche svizzera

  • L’azienda farmaceutica Roche sta costruendo la sua nuova sede: un grattacielo destinato a diventare la torre più alta della Svizzera.
  • Grazie agli strumenti digitali, l’edificio, denominato Torre Roche 2, sarà terminato prima del previsto.
  • Il progetto Torre 2 è esemplare sia in termini di sostenibilità sia per il fatto che ogni fase della costruzione ha coinvolto un gemello digitale.

Che ci si trovi su uno dei ponti sul Reno di Basilea, in Svizzera, o che si stia esplorando il centro storico della città, si vedranno chiaramente le torri gemelle che ospitano la sede centrale di Roche, una delle aziende farmaceutiche più importanti al mondo.

La Torre Roche 1 è stata completata nel 2015. La Torre 2 è attualmente in costruzione. Con i suoi 178 metri, la Torre 1 è ancora ufficialmente l’edificio più alto della Svizzera, anche se la sorella minore si preannuncia essere molto più alta. Il giorno della sua inaugurazione, la Torre 2, che sarà alta 205 metri, diventerà la nuova detentrice del record. La torre si innalzerà per 53 piani e ospiterà più di 3.400 dipendenti Roche.

Prevista per maggio 2022, l’inaugurazione della nuova torre per uffici arriva un anno dopo la celebrazione del 125esimo anniversario di Roche. Quando l’azienda è stata fondata, nel 1896, l’intera area circostante era costituita da campi e prati. Naturalmente, sono cambiate molte cose.

Il nuovo edificio per uffici forma un angolo con il fratello maggiore e presenta lo stesso design digradante a forma di scalinata. Le due torri ora dominano la sede Roche e sono in corso studi di fattibilità per un terzo edificio. Se realizzato, il terzo grattacielo della serie supererà di 20 metri la Torre 2.

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Il gemello digitale viene utilizzato durante ogni fase del progetto. Il modello di destinazione in 3D è disponibile a tutti gli addetti del cantiere tramite tablet e Autodesk BIM 360. Per gentile concessione di Beat Ernst.

La Torre Roche 2: sfruttare la forza del BIM

Lo studio di architettura svizzero Herzog & de Meuron è responsabile di entrambe le Torri Roche, la 1 e la 2. Roche, Herzog & de Meuron, e l’appaltatore principale Drees & Sommer hanno lavorato tutti insieme alla Torre 1.

Jörg Keller, project manager per la Torre Roche 2, è responsabile del collaudo tecnico di tutte le strutture del nuovo edificio, è incaricato della sicurezza e ha una terza funzione di esperto in materia di BIM (Building Information Modeling). Lui e il team di progetto si occupano di tutta la pianificazione collaborativa. Grazie alla loro attività, ancor prima che i numerosi piani della Torre 2 venissero eretti, è stato possibile esplorare ogni piano fino al tetto nel suo gemello digitale.

Il cliente, l’architetto, l’appaltatore generale e le imprese edili erano tutti d’accordo a utilizzare il BIM nel progetto fin dall’inizio. “Ci vogliono sempre persone molto entusiaste e impegnate al 100% per realizzarlo”, afferma Keller. Con “realizzarlo” intende il BIM o una collaborazione che utilizzi metodi BIM e un modello virtuale 3D. “Un modello 3D era già stato creato per la Torre 1 ma, in termini di innovazione, non aveva nulla a che vedere con il modello per la Torre 2”, afferma Keller.

Il modello digitale ha iniziato a prendere forma un anno e mezzo prima che la costruzione grezza fosse completata e Autodesk Revit è stato uno dei programmi software utilizzati per crearlo.

Il rinomato studio svizzero Herzog & de Meuron è responsabile dell'architettura della Torre 2 e ha anche progettato la sorprendente forma affusolata della scala della Torre 1. Le due torri si ergono ad angolo, guardando dall'alto il resto della sede della Roche. Per gentile concessione di Beat Ernst.
 
Il gemello digitale è stato portato in vita ancora prima che la Torre 2 venisse innalzata. I progetti preliminari per il modello virtuale sono stati creati a metà del 2019. Per gentile concessione di Beat Ernst.

I team abituati a lavorare con modelli tradizionali possono avere qualche dubbio nell’adottare tecnologie e tecniche rivoluzionarie. “Naturalmente, alcuni dipendenti erano più passivi”, afferma Keller. “Tuttavia, scoprire che questa perplessità dipendeva meno dall’età che dalla mentalità mi ha sorpreso”. Convincere i futuri gestori dell’edificio si è rivelato difficile. “Spesso le persone sono convinte di poter fare tutto con i disegni 2D e di non avere bisogno di un modello 3D”, dice.

Convincere le parti interessate con un tour virtuale

Invece è stato più facile convincere i decisori alla Roche. Per ottenere il loro consenso, Keller ha utilizzato un modello virtuale basato su computer e occhialini per la realtà virtuale (VR). Un tour virtuale di un edificio ancora in costruzione ha un sicuro effetto “Wow”. Coinvolgendo le principali parti interessate in un tour VR, siamo riusciti a convincerle che le cose erano sulla strada giusta fin dall’inizio.

Sebbene un tour VR possa aver fornito un’esperienza spettacolare a un site manager o a un agente immobiliare, alla fine anche una serie di prove concrete ha dato ragione ai sostenitori del BIM e ha convinto gli indecisi. Il modello 3D ha aiutato i team a completare in modo efficiente il progetto con un livello di qualità più elevato durante l’intera fase di preparazione e costruzione.

Jörg Keller con gli addetti del team Assicurazione Qualità di Roche nel centro tecnico del 21° piano. Durante i controlli a campione viene sempre utilizzato un tablet. Per gentile concessione di Beat Ernst.
 
Jörg Keller controlla l’installazione delle unità di ventilazione con l’ausilio della app Autodesk BIM 360 Field. Per gentile concessione di Beat Ernst.

Un segno visibile di cambiamento: i tablet sostituiscono i disegni

Keller era responsabile del collaudo della Torre 1 e ha fatto parte del nuovo progetto edilizio fin dall’inizio. Lui e un collega hanno avuto persino l’onore di calare una capsula del tempo nelle fondamenta durante la cerimonia inaugurale dell’11 giugno 2018. Dentro c’erano un quotidiano di Basilea, inviti per gli ospiti d’onore, una chiavetta USB e planimetrie stampate. Il fatto che i progetti 2D siano stati sepolti potrebbe anche avere un significato in qualche modo simbolico, poiché i progetti su carta venivano utilizzati sempre meno nel progetto di costruzione del mondo reale.

“L’unica differenza rispetto al progetto della Torre 1 di cui tutti possono rendersi conto è che, all’epoca, ero l’unico in cantiere con un iPad”, sostiene Keller. “Durante la costruzione della Torre 2, invece, sarà normale vedere project manager, dipendenti e i vari appaltatori con un tablet in mano”.

Il gemello digitale: un compagno costante per tutte le fasi della Torre 2

I vantaggi della simulazione digitale sono emersi all’inizio del progetto, ancor prima che le imprese di costruzione si mettessero al lavoro:

Preparazione perfetta per i subappaltatori

Il modello è stato messo a disposizione di tutte le aziende coinvolte nei vari processi costruttivi già prima della firma del contratto, dando la possibilità di calcolare in anticipo i quantitativi richiesti di materiali come cemento e acciaio.

Migliori dettagli

Grazie al gemello digitale, è possibile modellare in anticipo molti più dettagli dell’edificio. Un operaio edile in cantiere, ad esempio, può vedere chiaramente dove verrà installata una presa nel muro e dove dovranno passare i cavi.

Errori ridotti al minimo e meno lavoro successivo

Gli errori di pianificazione possono essere rilevati nel modello 3D invece di essere scoperti in cantiere.

Costruzione più veloce

In un momento in cui ritardi e costi alle stelle sono così comuni nel settore delle costruzioni, completare le fasi di un progetto di costruzione di questa portata più velocemente del previsto è un risultato rivoluzionario. Anche se l’edificio non sarà completato prima del 2022, la struttura grezza della Torre 2 è già stata ultimata. L’ultima colata di cemento sulla struttura è stata fatta il 1° dicembre 2020: due mesi prima del tempo!

Affidabilità e trasparenza della pianificazione

Il gemello digitale ha fornito una base comune per monitorare l’avanzamento della costruzione sia per il team di progetto di Roche, sia per Omnicon, la società responsabile della direzione dei lavori. Il team guidato da Marc Rüstig, project manager, direzione lavori di Roche, ha collegato il progetto alla quarta dimensione: il tempo. “È semplice visualizzare anche i processi di costruzione più complessi”, afferma. I 2.800 elementi della facciata, ad esempio, sono stati consegnati just in time, evitando così un arretrato di materiali in cantiere.

Informazioni centralizzate

“Mentre si lavorava sulla Torre 1, tutti annotavano gli elementi aperti nei propri elenchi in Word o Excel o li scrivevano su un blocco”, afferma Keller. “Oggi, tutto è centralizzato in BIM 360 [Autodesk] e tutti hanno accesso alle stesse informazioni”. Il team di architetti di Herzog & de Meuron ritiene estremamente vantaggioso fornire a un maggior numero di parti coinvolte nel progetto l’accesso a informazioni chiare e aggiornate. Inoltre, le informazioni sono meno ambivalenti in un modello BIM rispetto ai disegni scambiati, il che si traduce in meno spazio di interpretazione delle informazioni e nella capacità di coordinarsi con riferimento a informazioni non ambigue e verificabili da computer. Il team evidenzia inoltre che questo, di conseguenza, impone standard elevati alla qualità del modello in termini di accuratezza, validità e completezza delle informazioni.

I tablet garantiscono l’assicurazione qualità

Tutti, dal caposquadra che coordina la cassaforma all’operaio che posa i tubi o installa gli ascensori, al project manager della direzione lavori che monitora l’avanzamento, utilizzano la simulazione creata con BIM 360 Field per un confronto. “Le deviazioni sono documentate e tracciate digitalmente”, afferma Rüstig in un video che ha pubblicato su LinkedIn. In poco meno di tre minuti e mezzo, mostra come utilizzare gli strumenti digitali per ottenere precisione nei grandi progetti edilizi.

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Viste 3D dei tre sottomodelli: il modello strutturale (a sinistra), il modello ingegneristico (al centro) e il modello architettonico (a destra). Per gentile concessione di Roche.

Il BIM si nutre di collaborazione

Sebbene il BIM stia diventando sempre più popolare nel settore delle costruzioni, Herzog & de Meuron afferma che i gemelli digitali completi sono ancora un’eccezione. Uno degli ostacoli che il team principale del progetto ha dovuto superare è stato coordinare il modo in cui i dati vengono scambiati e capire come evitare la perdita di dati.

Keller afferma che la perdita di dati è un grave rischio, e ritiene che valga la pena dedicare un tempo sufficiente alla definizione delle regole fin dalla fase concettuale. Gli architetti Herzog & de Meuron sottolineano che la tecnologia è solo un aspetto di questo processo e che bisogna anche definire gli obiettivi comuni, risolvere i conflitti e allineare le diverse capacità delle parti coinvolte.

E non va dimenticato che i subappaltatori responsabili dei vari aspetti della costruzione devono essere in grado di occuparsi anche del BIM e dei modelli digitali. “Bisogna riuscire a mantenere e successivamente adattare il modello”, dice Keller. “L’appaltatore principale ha assistito le aziende che avevano meno esperienza con il BIM.”

L’utilizzo di un modello 3D implica un maggiore carico di lavoro all’inizio del progetto, ma ogni soggetto coinvolto nel processo di costruzione e tutti i futuri operatori beneficiano del fatto che l’edificio è stato creato virtualmente. Keller è convinto che il team della Torre Roche abbia lavorato “in modo più rapido e più efficiente con il BIM”.

Il modello 3D spiana la strada allo Smart Building

È solo dopo che l’edificio è stato eretto ed è funzionante che il modello virtuale gioca davvero la sua carta vincente. Man mano che il progetto di costruzione avanza, vengono aggiunte sempre più informazioni al gemello digitale, creando le condizioni per un funzionamento più efficiente e sostenibile dell’edificio. È possibile archiviare tutti i dati tecnici rilevanti, che possono poi essere recuperati in momenti successivi dai proprietari e dai team di manutenzione.

Una volta collaudato l’edificio, il gemello, creato adoperando Revit e BIM 360, può essere utilizzato per attività come la manutenzione predittiva. Gli ascensori sono dotati di sensori che permettono al sistema di avviare un test se viene rilevata un’irregolarità. I dati in tempo reale del modello virtuale possono essere usati anche per monitorare il consumo di energia e di acqua potabile. Roche intende servirsi di un sistema di monitoraggio energetico per dimostrare che la Torre 2 consumerà circa il 10% in meno di energia rispetto agli edifici simili in Europa.

L’app per la manutenzione della torre è dotata di funzioni utili a disposizione di chi ci lavora. Una di queste è una funzione di ricerca che può essere utilizzata per rintracciare ogni singolo dipendente, definita da Keller “abbastanza ingegnosa quando hai 3.400 dipendenti distribuiti su 41 piani di uffici”. L’app semplifica anche il lavoro del team di pulizia, che può vedere quali uffici sono stati effettivamente utilizzati.

La Torre Roche sarà uno degli edifici più sostenibili d'Europa e utilizzerà, ad esempio, moquette ricavata da vecchie reti da pesca.
La Torre Roche sarà uno degli edifici più sostenibili d’Europa e utilizzerà, ad esempio, moquette ricavata da vecchie reti da pesca. Per gentile concessione di Beat Ernst.

Moquette realizzata con reti da pesca

La sostenibilità ha svolto un ruolo importante per Roche già prima di avviare la costruzione. L’azienda aveva analizzato il contenuto di eventuali contaminanti in più di 900 materiali da costruzione. In futuro, tutti i materiali di risulta che sono stati utilizzati avranno anche un proprio passaporto.

Il passaporto conterrà informazioni come la quantità di materiale da costruzione che può essere riciclato. Il volume complessivo è attualmente al 58%. Un altro esempio di straordinaria sostenibilità è l’uso di moquette ricavata da reti da pesca riciclate. Questa è una realizzazione pratica del concetto cradle-to-cradle, [progettazione rigenerativa], secondo il quale i materiali vengono restituiti al ciclo del materiale con uguale valore.

Una volta completata la costruzione, non sarà solo l’altezza della Torre Roche ad attirare l’attenzione. La sua ultimazione dimostrerà che l’uso di strumenti digitali può aumentare la qualità e la produttività durante la realizzazione. Il modello virtuale creerà anche le condizioni per un funzionamento a risparmio energetico, consentendo alla torre di stabilire nuovi standard in termini di sostenibilità. La Torre Roche 2 rimarrà un progetto di punta per molto tempo a venire, anche se la Torre 3 alla fine rivendicherà il titolo di edificio più alto della Svizzera.

Informazioni sull'autore

Susanne Frank ha studiato alla Friedrich Alexander Universität Erlangen-Nürnberg prima di formarsi come giornalista. È stata responsabile per le pubbliche relazioni di un impresa di software per 11 anni prima di passare al giornalismo nel 2015. Ha ricoperto ruoli di redattrice e caporedattrice in diverse importanti riviste tedesche di settore e lavora come giornalista freelance dal 2019.

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