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3 modi di far luce con gli occhiali intelligenti per costruire il tunnel e l’atrio al LAX

smart glasses for construction view at construction site

La visione a tunnel – focalizzarsi su un singolo obiettivo senza vedere i rischi e le opportunità esterne – può far barcollare anche i progetti più solidi. Specialmente quando questi progetti prendono corpo proprio nelle gallerie, dove la visione è a tunnel nel vero senso della parola.

La società di architettura del settore aeronautico Corgan lo ha toccato con mano all’Aeroporto Internazionale di Los Angeles (LAX) come capofila nella progettazione del nuovo atrio Midfield Satellite (MSC) per il terminal internazionale. La costruzione del progetto da oltre 1,4 miliardi di euro, avviato all’inizio del 2017, include un atrio da quasi 70.000 metri quadrati, un tunnel di servizio e un tunnel per i passeggeri di collegamento con il terminal internazionale Tom Bradley (TBIT), già esistente. Le gallerie si estendono per circa 400 metri e ospitano anche un nuovo sistema per il trasporto dei bagagli.

Il project manager Monica Sosa ha capito che Corgan avrebbe tratto beneficio dall’uso degli occhiali intelligenti DAQRI che, grazie alla realtà aumentata (AR) portatile con cui vengono visualizzate le informazioni digitali sovrapponendole all’ambiente fisico, permettono di visualizzare i modelli 3D insieme all’ambiente costruito. Gli occhiali forniscono anche l’assistenza remota per il lavoro, di cui possono giovarsi architetti, proprietari, consulenti e ogni persona interessata ma impossibilitata a recarsi di persona in cantiere.

Sosa ha ottenuto un finanziamento da CorganCreate, un comitato interno che si dedica a promuovere la diffusione dell’innovazione aziendale. Si è anche dotata di una fotocamera 3D Matterport, che acquisisce scansioni a 360 gradi e risoluzione 4K con cui riveste le informazioni geometriche per creare modelli 3D ad alta risoluzione.

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Monica Sosa, project manager di Corgan, e David Huor, membro dello staff di architetti, revisionano le informazioni della fotocamera intelligente Matterport nel cantiere del nuovo atrio per il LAX. Per gentile concessione di Daniel Berghauser.

“La fase uno del tunnel riguardava 175 metri di lunghezza, cioè quasi 1700 metri quadrati”, dice Sosa. “Il gruppo di lavoro ha catturato i dati con circa 46 scansioni, partendo dalle misure ricavate dall’informazione geometrica, generando una nuvola di punti e condividendo tutte queste informazioni all’interno del gruppo di progettisti. Il processo di scansione ha richiesto meno di un’ora sul posto e circa 7,5 ore di elaborazione nel cloud”.

Corgan ha valutato diversi modi per usare queste nuove tecnologie; di seguito ne illustriamo tre, fra quelli più riusciti. Per un’azienda che stia valutando di impiegare fotocamere intelligenti 4K a 360 gradi o occhiali intelligenti per AR per la cattura della realtà, usarli per costruire un business case potrebbe essere il primo passo per aumentare velocità, efficienza e qualità.

1. Validazione della costruzione

Durante la costruzione, usare gli occhiali intelligenti AR accoppiandoli a una fotocamera intelligente può aiutare architetti e costruttori a incrociare le informazioni relative alle condizioni “as built” con il progetto iniziale o le sue variazioni.

Questo è stato particolarmente importante per il LAX, dove Corgan sta lavorando con molti consulenti e il gruppo di lavoro di progettazione e costruzione per il progetto MSC. Dopo aver scansionato il tunnel per i servizi, Corgan ha estratto i dati grezzi per il file di una nuvola di punti, che può essere indicizzato in ReCap o Revit di Autodesk. Il file indicizzato può essere usato anche in AutoCAD e Navisworks. BIM 360 Docs è stato collegato agli occhiali intelligenti, in modo che i modelli 3D potessero essere letti dagli occhiali e visualizzati in cantiere.

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Una fotocamera intelligente cattura le informazioni nel tunnel del LAX. Per gentile concessione di Daniel Berghauser.

Sovrapponendo la nuvola di punti della post-costruzione con il progetto precedente alla costruzione, Corgan ha potuto validare la costruzione per gli utilizzatori futuri e verificare i modelli progettuali. In un caso, la sovrapposizione con il progetto ha rivelato una serie di tubazioni di servizio installate più in alto di quanto previsto. Anche se questo errore non ha avuto conseguenze negative, in un altro caso avrebbe potuto creare problemi seri.

L’obiettivo reale è scoprire gli errori prima che siano costruiti, non dopo. A questo scopo, i gruppi di progettisti dovrebbero essere incoraggiati a usare occhiali intelligenti per controllare il progetto in cantiere man mano che la costruzione procede.

In un caso del progetto per il LAX, i modelli progettuali mostravano quello che agli operai sembrava una tipica trave in acciaio. In realtà, si trattava di una trave per argano su cui doveva essere installato un sistema di trasmissione a catena per sollevare i coperchi dei pozzetti sottostanti. “Visitando il cantiere abbiamo visto la trave per argano con una serie di condutture sottostanti”, spiega Sosa. “Se gli operai avessero avuto l’opportunità di indossare gli occhiali, avrebbero visto il sistema della trasmissione a catena nel modello e, capendo l’uso previsto della trave, non avrebbero fatto correre le condutture al di sotto. Sfortunatamente ora devono spostare le condutture, il che significa una perdita di tempo e denaro”.

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Un’immagine del tunnel estratta dal file della nuvola di punti generata dai servizi cloud di Matterport. Per gentile concessione di Monica Sosa.

2. Assistenza remota per il lavoro

Gli impresari apprezzano il lavoro con modelli 3D sul campo per conseguire maggiore accuratezza e coordinazione, mentre gli sponsor del progetto amano gli occhiali intelligenti per AR soprattutto per la loro capacità di collegare i collaboratori remoti al sito di lavoro.

“Al proprietario non interessa vedere un modello sul campo, perché non deve coordinarsi con nessun altro”, spiega ancora Sosa. “Quello di cui si preoccupa di più è la messa in esercizio alla fine del progetto. Avendo a disposizione qualche paio di occhiali, alcune persone potrebbero restare in ufficio e partecipare alla fase di avviamento o ad altri processi senza doversi recare sul posto”.

Infatti, i lavoratori che indossano gli occhiali DAQRI in cantiere possono trasmettere in diretta quello che stanno vedendo ai colleghi lontani, i quali possono comunicare con loro attraverso gli occhiali, magari cerchiando gli oggetti all’interno del campo visivo dei lavoratori semplicemente disegnando sul proprio monitor. Oppure, qualcuno che indossa gli occhiali potrebbe registrare un video da riprodurre in remoto. Questa tecnologia è utile per i dirigenti che vogliono restare sempre aggiornati sulla costruzione, oltre che per i membri del gruppo di lavoro infortunati o diversamente abili, che non potrebbero visitare il cantiere perché pericoloso o inaccessibile.

La tecnologia può anche essere efficace per la formazione. “Gli utenti possono vedere quello che state vedendo voi, e voi potete vedere loro”, spiega Sosa. “È un po’ come fare una videochiamata dentro gli occhiali. Poniamo che siate parte della squadra di manutentori che deve riparare qualcosa, ma che non sappiate come farlo. Potreste chiamare un esperto per farvi guidare durante tutta la procedura di manutenzione. Poi, potreste anche registrare tutto e usarlo come video per la formazione dei nuovi assunti: è davvero molto pratico”.

3. Visualizzazione dei dati

Visto che i cantieri sono in continuo movimento, Sosa è convinta che la visualizzazione dei dati sia uno dei casi più promettenti per gli occhiali intelligenti per AR e la cattura della realtà. Durante i due anni e mezzo di costruzione del tunnel MSC all’interno del LAX, il suo gruppo di lavoro ha testato gli occhiali intelligenti per AR per creare e mantenere un elenco digitale di punti da tenere sotto controllo. I membri del gruppo di lavoro hanno anche eseguito dei test con le scansioni della fotocamera intelligente, che possono essere usate per “taggare” i problemi e condividerli con il resto del gruppo.

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David Huor di Corgan visita un cantiere vedendo il progetto sovrapposto grazie agli occhiali intelligenti DAQRI. Per gentile concessione di Monica Sosa.

“Avevamo la necessità di documentare in qualche modo i problemi in 3D”, spiega. “Così, abbiamo avuto l’idea di scansionare il progetto e inserire dei tag per le varie questioni”. Il gruppo di Corgan ha codificato con colori diversi per ogni disciplina il sistema di taggatura.

Usando gli occhiali intelligenti per AR, i membri del gruppo di progettisti può camminare all’interno del tunnel, “taggando” digitalmente i problemi che incontra, come le crepe. Siccome ogni tag è collegato a un modello dello spazio in 3D – con link incorporati per richiedere informazioni, disegni di dettaglio, immagini addizionali o tag preimpostati – i lavoratori possono usare gli stessi occhiali in un secondo momento per localizzare, diagnosticare, tracciare e, infine, risolvere i problemi rimasti in sospeso.

L’esperienza iniziale di Sosa con gli occhiali intelligenti l’ha convinta che la cattura della realtà e gli occhiali intelligenti per AR sono una combinazione vincente, destinata ad aumentare con l’evolvere della tecnologia. “Non so cosa ci riserva il futuro”, conclude, “ma sarà qualcosa di meraviglioso”.

Informazioni sull'autore

Matt Alderton è uno scrittore freelance di Chicago specializzato nei settori dell'industria, del design, nel settore alimentare, dei viaggi e delle tecnologie. Laureato in giornalismo presso la Northwestern University's Medill School of Journalism, Matt Alderton si è occupato di temi che spaziano dai Beanie Babies e i mega ponti, fino ai robot e i panini con il pollo. È possibile contattarlo tramite il suo sito Internet www.mattalderton.com.

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