6 modi di coltivare la cultura dell’innovazione su un terreno improbabile secondo la norvegese Norconsult
Per capire il tema dell’innovazione nelle imprese, basta guardare alle aziende come caricature in stile savana africana.
Prendiamo gli elefanti. I loro potenti cervelli sono in grado di interpretare il linguaggio del corpo delle persone, riconoscere vecchi compagni ritrovati e memorizzare percorsi complicati. L’ossatura massiccia conferisce loro una forza enorme, ma la stazza li rende, al contempo, lenti e impacciati.
E poi ci sono le gazzelle. Snelle e aggraziate, con un’agilità infinitamente superiore. Data la loro vulnerabilità nei confronti dei predatori, le gazzelle tengono costantemente sotto controllo lo spazio che le circonda, affidandosi a una vista acuta e un’anatomia agile.
Nel mondo economico, per le organizzazioni solitamente si fa una distinzione tra elefanti o gazzelle. Le prime si affidano alla propria dimensione, esperienza e conoscenza per avere successo, ma spesso fanno fatica ad adattarsi. Le seconde sono veloci e snelle, ma al contempo inesperte e troppo sicure di sé.
A prima vista, la società norvegese di consulenza nei settori dell’architettura, dell’ingegneria e del design Norconsult sembra un elefante. La società con sede a Sandvika, in Norvegia, conta circa 3.300 dipendenti in 88 uffici in tutto il mondo e un portfolio di oltre 20.000 progetti che abbracciano quasi 80 anni di esperienza. Queste caratteristiche rappresentano ovvi vantaggi, ma trovandosi ad affrontare una maggiore concorrenza e tecnologie avanzate, Norconsult ha desunto che fosse necessario agire più come una gazzella, intraprendendo, così, un viaggio innovativo con l’obiettivo di infondere idee non convenzionali nella propria cultura convenzionale.
A guidare la società in questo viaggio è uno dei dipendenti più “gazzelliani” di Norconsult: il direttore tecnologie Marius Jablonskis, il cui ruolo è quello di valutare i processi aziendali e trovare le modalità di impiego più efficienti della tecnologia.
“Il miglior modo di prevedere il futuro è crearlo. Questo è un aforismo che amo”, afferma Jablonskis. “Se aspetti senza cambiare le cose, ti ritroverai in una situazione in cui i tuoi processi di lavoro saranno stati definiti da qualcun altro”.
È la differenza tra pascolare a testa alta per scorgere eventuali predatori in avvicinamento, oppure a testa bassa, senza la possibilità di vedere nulla. Quando Norconsult ha deciso di mettere Jablonskis alla guida del suo “branco”, l’azienda norvegese ha puntato lo sguardo in avanti.
Jablonskis ritiene che, per introdurre un’idea nella realtà, le organizzazioni necessitino di un cambiamento radicale della propria cultura, tramite la promozione invece che la condanna di un approccio orientato al rischio. Il direttore tecnologie attribuisce alcuni concetti chiave alla cultura innovativa di Norconsult.
1. Riconoscere l’importanza del lavoro di squadra
Solitamente le innovazioni vengono attribuite agli individui che le hanno ispirate con le proprie idee. In realtà, però, l’innovazione è il risultato di uno sforzo di squadra, come sostiene Jablonskis, il cui lavoro presso la Norconsult è stato supportato da Bleeding Edge, un gruppo multidisciplinare di dipendenti lungimiranti che tengono incontri regolari per discutere le proprie idee più rivoluzionarie con colleghi che offrono loro supporto, stimoli e assistenza. Jablonskis ritiene che ci sia più forza in un gruppo che opera come un organismo, piuttosto che in un leader su cui fare affidamento per prendere tutte le decisioni. “Quando si ha un gruppo di individui di pari livello che collaborano a un progetto, ogni singolo membro si sente motivato e stimolato a fare progressi”.
2. Basarsi sui fatti
Un’innovazione di successo si basa su fatti e non sulle supposizioni. “Non ipotizzare che i clienti non vogliano qualcosa o che gli appaltatori non possano portarlo a termine”, spiega Jablonskis. “Chiediglielo. Anche se dovessero risponderti di no, se continui a essere convinto che sia la decisione migliore, allora fallo. Raggiungi risultati di successo e mostrali a tutti. I risultati ti porteranno più avanti delle promesse”.
3. Affidarsi al supporto della direzione
“Non farai molta strada senza il supporto della direzione”, commenta Jablonskis. Le aziende che vogliono integrare l’innovazione nel proprio DNA devono nominare dei leader che riconoscano questo valore. L’amministratore delegato di Norconsult Per Kristian Jacobsen, per esempio, ha vissuto sulla propria pelle la complessità della cultura innovativa quando era alla direzione del dipartimento ricerca e sviluppo della multinazionale per la gestione dell’energia Landis+Gyr nei primi anni dopo l’avvento del computer. “È importante avere le persone giuste nei posti giusti, che abbiano rispetto e comprensione nei confronti di tecnologia ed innovazione”.
4. Puntare su successi immediati
È necessario guadagnarsi il supporto della direzione, che svolge un ruolo chiave per l’innovazione. Jablonskis sostiene che gli innovatori debbano raggiungere successi immediati per attirare l’attenzione e creare entusiasmo. “Non puoi dire ‘Faremo qualcosa di magnifico’, per poi non realizzarlo”, continua Jablonskis. “Devi spiegare qual è il potenziale e continuare a realizzare storie di successo”.
5. Coinvolgere gli scettici
Secondo Jablonskis, i successi immediati non sono una questione di fortuna, bensì il frutto di una preparazione, e gli innovatori dovrebbero interagire con gli scettici per rafforzare le proprie idee. “È importante chiamare in causa tutti coloro che nutrono scetticismo e chiedere loro ‘Perché no?’, per poi controbattere a ogni loro singola [preoccupazione] . . . Se sarai in grado di colmare il divario, allora significa che avrai la sicurezza necessaria per ottenere i risultati auspicati”.
6. Imparare ad essere tenaci
I cambiamenti non avvengono con rapidità o facilità. “È necessario avere la mentalità giusta per rendersi conto che fare qualcosa per la prima volta non sarà impresa facile”, afferma Jablonskis. “Tuttavia, quando le cose diventano difficili, invece che tornare alle vecchie abitudini in termini di processi di lavoro, è importante tenere duro e non dimenticare l’obiettivo finale”.
L’innovazione come fattore determinante per una svolta in ambiente BIM
L’innovazione inizia sì sulla carta, ma le vere svolte si verificano quando le idee vengono concretizzate. Quanto più sono complesse le sfide, tanto più saranno gratificanti i risultati. Dopo che Norconsult è riuscito a superare i propri limiti e a cambiare la propria cultura aziendale, sulla base dei sei punti sopraelencati, non ha dovuto fare altro che trovare il progetto perfetto a cui applicare quanto appreso. Nel 2015, Norconsult ha iniziato a lavorare al progetto Vamma 12 che consisteva nell’ampliamento di una centrale idroelettrica a Østfold, in Norvegia, il cui completamento è previsto per il 2019.
Situata sul fiume Glomma, la centrale idroelettrica Vamma è alimentata dal fiume più grande della Norvegia, ed è tra le più antiche. Costruita nel 1915, questa struttura centenaria necessitava di essere ampliata. Norconsult è stata incaricata di pianificare e progettare due nuove turbine idrauliche e una stazione idroelettrica autonoma sull’altra sponda del fiume, per gestire l’eccessivo flusso d’acqua.
Anche se Norconsult si avvaleva già di Revit per creare modelli digitali per uso interno, i contratti e le procedure prevedevano l’invio di disegni su carta in cantiere, dove venivano aggiornati dalle imprese di costruzione sulla base delle condizioni reali del cantiere.
Questo processo era inefficiente e costoso, e non avrebbe funzionato per un progetto così complesso come Vamma 12. L’idea di Jablonskis consisteva nello sfruttare il Building Information Modeling (BIM) completamente integrato per questo progetto complicato, che includeva geometrie e materiali complessi, turbine composte da milioni di componenti, e un elemento naturale fondamentale; il tutto su larghissima scala. Combinando il proprio software interno con l’applicativo Dynamo per Revit, Norconsult è diventata una delle prime aziende a garantire un processo di costruzione interamente digitale, sostituendo i disegni su carta con modelli digitali. Il fatto che i modelli possano essere aggiornati e condivisi su tutti i livelli, in tempo reale, garantisce migliore trasparenza, accuratezza e coordinazione. Il risultato? Meno errori, costruzioni ottimizzate e un migliore controllo dei costi.
Per Jablonskis, il risultato più entusiasmante è vedere come le sue pratiche rivoluzionarie vengano adottate in tutto il settore edile in Norvegia. I risultati positivi del progetto Vamma 12 hanno entusiasmato committenti e clienti che ora adottano i processi digitali di costruzione per altri progetti. “Stiamo assistendo a un aumento nel numero di clienti che esprimono il proprio entusiasmo e il desiderio di avere di più”, spiega Jablonskis. “E questo mi fa pensare che abbiamo effettivamente raggiunto dei risultati”.
Vamma 12 è stato un catalizzatore di creatività all’interno di Norconsult. Nel 2015, l’azienda norvegese iniziò a progettare un allargamento del Tunnel Ulriken, una galleria ferroviaria lunga 7,8 km scavata sotto il monte Ulriken a Bergen, in Norvegia. Per snellire le autorizzazioni delle autorità di regolamentazione per il sistema di segnaletica ferroviaria, per questo progetto, Norconsult si è avvalsa dei modelli BIM integrati per creare un’esperienza di realtà virtuale che consentisse alle compagnie ferroviarie di “percorrere” la galleria, ancora prima che venisse costruita, e aiutasse gli ingegneri a ottimizzare il posizionamento della segnaletica prima dei lavori di costruzione.
Innovazioni di questo tipo non sono facili da realizzare. “Il nostro settore è costellato da persone che seguono processi di lavoro basati su formule e istruzione tradizionali”, spiega Jablonskis. “Credono che le cose siano così per un motivo, perciò non sono così propensi a cambiarle”. Con grandi sforzi e una dose di introspezione, Norconsult è riuscita, con grande abilità, ad unire il meglio dei due mondi: la potenza degli elefanti con la grazia e l’agilità delle gazzelle.