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Innovazione e ingegneria per cambiare il mondo? Ci vuole un sistema collaudato

Da una persona che ha lavorato nella Silicon Valley per oltre vent’anni, è facile aspettarsi la celebrazione del computer come la più grande innovazione ingegneristica di tutti i tempi. Ma anche dopo decenni di lavoro nella culla di una delle invenzioni più significative della storia, spesso torno indietro ancora di qualche secolo, quando mi chiedono quale sia, a mio avviso, la più grande innovazione di tutti i tempi: la pressa da stampa.

La macchina da stampa ha contribuito alla democratizzazione e alla diffusione dell’alfabetizzazione e della conoscenza in Europa e nel mondo. La Bibbia di Gutenberg, creata utilizzando alcune delle prime macchine tipografiche, ha cambiato la struttura della politica e della religione in Europa. È stata rivoluzionaria. Ha cambiato il mondo. Questo è il potere dell’innovazione, o almeno il suo potenziale.

Gutenberg Bible at NYC Public Library

La Bibbia di Gutenberg in mostra alla New York Public Library. Per gentile concessione di NYC Wanderer (Kevin Eng).

Cos’è l’innovazione?

Per mestiere, ho passato anni a fare ricerche sui processi di innovazione, in particolare, mentre mi occupavo dello sviluppo di Autodesk Innovation Genome. Che cosa rende grande una buona idea? E che cosa trasforma una grande idea in qualcosa che può cambiare il mondo?

Innanzitutto, bisogna capire cos’è l’innovazione, cosa non è e perché tante aziende la cercano incessantemente, ma raramente la trovano. Quando ho iniziato a studiare l’innovazione, la maggior parte delle definizioni che ho trovato erano inutili, false o semplicemente confuse e banali. L’innovazione era, ed è, un po’ come il senso dell’onestà: dovrebbe diffondersi ovunque, eppure è merce rara oggigiorno.

Ecco una definizione che può effettivamente aiutare le aziende in questo processo: l’innovazione è l’arte di far affermare nel mondo reale qualcosa di nuovo o di diverso e che abbia un impatto significativo. Concentrandosi sulla parte di questa definizione che recita “far affermare nel mondo reale”, si aumentano le probabilità di riuscire a realizzare un’innovazione reale.

I dirigenti mettono sempre l’innovazione al primo posto tra le priorità; dopotutto, se un’azienda non cerca costantemente di creare e ripensare, qual è il suo scopo e quante probabilità di successo può avere? Nonostante questo interesse per l’innovazione provenga dall’alto, però, le aziende che non innovano, spesso hanno paura di sbagliare o di fallire e questi timori alla fine inibiscono il successo.

Abbracciare l’innovazione

Quando si pensa al motivo per cui le organizzazioni non riescono a innovare, basti considerare il tempo trascorso tra l’invenzione della lancia e l’invenzione dell’arco e della freccia: 391.000 anni. Perché ci è voluto così tanto tempo perché la tecnologia umana passasse da una modalità bellica a una migliore? Se sono bravo con una lancia (modalità corrente) e tu introduci un arco e una freccia (una “modalità migliore”), io potrei avere una reazione negativa perché la tua idea sembra pericolosa e minacciosa per la mia elementare comprensione del mondo.

Il clima aziendale di oggi non è così lontano da quelle paure del tipo “arco-freccia”. In qualità di CEO, se un dipendente propone un’idea completamente nuova e diversa, quella persona può sembrare una minaccia. Ma non c’è bisogno di vederla in questo modo: si può abbracciare l’evoluzione (o la rivoluzione), esserne parte e magari anche guidarla. Sei lì per stupire il cliente e battere la concorrenza, ma per farlo, bisogna innovare e aprirsi sia a se stessi che all’azienda per cambiare. È qui che una metodologia collaudata di innovazione può rivelarsi utile.

Nel corso della mia ricerca sull’innovazione, io e il mio team ci siamo proposti di studiare le mille più grandi innovazioni della storia. Le abbiamo studiate una a una, alcune più da vicino di altre, per definire e affinare sistematicamente gli strumenti comuni che hanno portato ad alcune delle creazioni più rivoluzionarie del mondo. In definitiva, questa esplorazione ha prodotto, grazie all‘Autodesk Innovation Genome, una metodologia basata su cinque tecniche.

Le 5 tecniche dell’innovazione e le 7 domande sull‘innovazione

La procedura inizia con una panoramica generale dell’azienda e di ciò che la circonda in termini di possibilità di innovazione. Quando la creazione di un progetto concreto giunge alla fase finale, sono già stati superati tutti gli ostacoli, sono state stabilite aspettative realistiche (ma sono anche state prese in considerazione alternative folli) ed è stato intrapreso il percorso per fare sì che quell’innovazione rivoluzionaria si realizzi nel mondo reale. Ecco un saggio di questa tecnica, suddivisa in cinque punti:

  • Creare un ambiente favorevole all‘innovazione. Pensa a una mappa in scala della tua azienda, clienti, concorrenza e contesto; il tutto visto attraverso le lenti dell’innovazione.
  • Identificare obiettivi di innovazione. Rivolgi l’attenzione verso aree specifiche della tua azienda dove applicare l’innovazione in modo utile.
  • Sviluppare idee innovative. Applica le sette domande sull’innovazione (vedi sotto) ai tuoi obiettivi per iniziare a elaborare una serie di idee.
  • Privilegiare idee innovative. Stabilisci quali idee sono abbastanza ‘estreme’ da essere veramente nuove e pratiche da realizzare.
  • Trasformare le idee in progetti. Spesso è il passo più difficile per le aziende, quando occorre formalizzare l’idea, ottenere le adesioni degli stakeholder, e realizzarla.

Per sviluppare appieno le idee dell’innovazione (tecnica n. 3), studia l’obiettivo dell’innovazione su cui generare delle idee, ponendoti le sette domande che seguono:

  • Guardare:cosa potresti guardare in modo nuovo o da una nuova prospettiva?
  • Usare:cosa potresti usare in modo nuovo o per la prima volta?
  • Spostare:cosa potresti spostare, cambiando la sua posizione nel tempo o nello spazio?
  • Interconnettere:cosa potresti interconnettere in modo diverso o per la prima volta?
  • Alterare:cosa potresti alterare in termini di design e prestazioni?
  • Fare:cosa potresti fare di veramente innovativo?
  • Immaginare:cosa potresti immaginare per creare una grande esperienza da vivere?

Per ciascuna innovazione sviluppata nel tempo, qual è stato il salto da A a B? Studiando la storia, emerge che i geni innovatori si ponevano, implicitamente o esplicitamente, una serie di domande sullo status quo (la cosa attuale) per arrivare allo status novo (la cosa nuova). Non dico che Steve Jobs o Benjamin Franklin o l’uomo delle caverne abbiano scritto questi cinque passaggi, ma tutti ne hanno usato una versione diversa.

“Pensa all’innovazione incrementale come a un impegno quotidiano”—Bill O’Connor

Il futuro sta nell’innovazione rivoluzionaria

Pensa all’innovazione incrementale come a un impegno quotidiano. Qualunque cosa tu stia facendo, un motore, un ristorante, un governo, sforzati di farlo meglio, ogni giorno di più. E inoltre, dedica una parte del tuo lavoro quotidiano a immaginare quale possa essere la prossima cosa importante che vuoi realizzare, che si tratti di un nuovo modo di fare qualcosa o di un nuovo prodotto.

Tutto questo mi riporta alla grande innovazione di cui parlavo prima: la pressa da stampa. Prima dell’avvento della stampa, la scrittura era affidata ai monaci e agli scribi che hanno copiato i testi a mano per secoli e probabilmente prevedevano di continuare a usare lo stesso metodo anche nei secoli a venire. Eppure il punzone era già in circolazione fin dall’epoca romana, e il torchio vinario non era molto più vecchio. Gutenberg ha soltanto avuto l’idea pazzesca di collegare i due oggetti.

Un’invenzione e un lampo di genio hanno portato a una delle innovazioni più rivoluzionarie e dirompenti della storia umana. Questo è il potere dell’innovazione. Bisogna ricordare che l’innovazione richiede l’affermazione di qualcosa nel mondo reale. L’invenzione dà vita a un’idea per la prima volta, ma l’innovazione la porta nel mondo, trasformandola.

Informazioni sull'autore

Bill O'Connor ha lavorato con oltre 200 organizzazioni, tra cui Facebook, AirBNB, Starbucks, Google, Fluor e LucasArts, applicando la metodologia Autodesk Innovation Genome.

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