La prefabbricazione è la chiave per costruire gli edifici di emergenza in tempo di crisi
Al culmine dell’epidemia di COVID-19 a Wuhan, in Cina, due ospedali — per un totale di 2.600 posti letto — sono stati costruiti in soli 10 giorni con l’aiuto di elementi prefabbricati. Si tratta di un banco di prova per capire come edifici di emergenza costruiti in fabbrica e rapidamente dispiegabili possano consentire alle comunità di rispondere prontamente e salvare potenzialmente migliaia di vite umane in tempo di crisi. È anche un esempio di ciò che si può fare grazie alla tecnologia, al duro lavoro e alla determinazione.
La pandemia di COVID-19 offre l’opportunità concreta di sfruttare la prefabbricazione per mitigare una crisi (sia essa una tempesta o un virus). Ciò non significa, però, che in meno di due settimane potranno sorgere ospedali complessi e ben pianificati con grandi reparti; almeno non a breve. Alcuni aspetti della prefabbricazione possono aiutare nell’immediato, altri possono servire a medio termine, altri ancora rappresentano soluzioni a lungo termine per preparare il mondo alle emergenze del futuro.
La risposta immediata
Per aumentare il numero di posti letto negli ospedali, gli addetti alla gestione delle emergenze si sono recentemente rivolti a strutture come alberghi e dormitori. Questi edifici dispongono di camere, letti e infrastrutture di base di cui un ambiente sanitario ha bisogno, ma non hanno la possibilità di essere rapidamente riadattati.
Poiché questi edifici sono stati costruiti in loco, sono utili solo nel luogo fisico in cui vengono allestiti. Non è possibile dislocarli in un altro sito. Il processo di retrofit può essere considerato uno spreco perché una volta che non è più necessario fornire assistenza sanitaria, gli appaltatori devono riportare l’edificio al suo stato originale.
Inoltre, nei parchi e negli stadi di tutto il mondo sono spuntati gli ospedali da campo. Sebbene le organizzazioni sanitarie dispongano delle infrastrutture necessarie per costruire questi edifici temporanei in pochi giorni, le tende pongono un problema di durabilità e possono soccombere al maltempo.
Flotte di soluzioni modulari temporanee possono soddisfare queste stesse esigenze di emergenza e durare più a lungo. Come le tende, gli edifici prefabbricati modulari sono temporanei e rapidamente dispiegabili. Ma sono anche riutilizzabili e possono essere costruiti per esigenze precise, sia che si tratti di curare i pazienti di COVID-19 che i feriti dopo un uragano.
Modulare: da 6 a 12 mesi
Alcuni paesi non sono stati ancora molto colpiti dall’epidemia di COVID-19, ma le cose potrebbero cambiare da un giorno all’altro. È necessario che i governi locali identifichino soluzioni di emergenza a medio raggio per evitare che gli ospedali della zona siano sopraffatti, se la situazione dovesse peggiorare.
Nell’arco di 6-12 mesi, è possibile abbandonare le soluzioni temporanee e guardare alle fabbriche esistenti che sono in grado di stimolare o aumentare la produzione. Per esempio, i miei amici di BLOX costruiscono ancora a pieno regime le strutture sanitarie necessarie durante la crisi di COVID-19 e hanno anche la capacità di costruire unità mobili prefabbricate per l’isolamento (MICU). Altri produttori e subappaltatori dotati di stabilimenti di produzione sono in grado di passare dalla costruzione di alberghi e scuole modulari o di skid prefabbricati per la progettazione impiantistica MEP alla costruzione di ospedali.
Mi preoccupano i proprietari e i costruttori che cercano soluzioni nella parte sbagliata del settore. La prefabbricazione può rispondere alle esigenze di emergenza a breve, medio e lungo termine, ma deve essere la soluzione giusta per il periodo di tempo giusto. Il programma di gestione flotta non porterà alla costruzione di ampliamenti dei reparti da qui a tre anni, e quelle piccole fabbriche che realizzano la modularità volumetrica non sono necessariamente adatte all’intera struttura quando si tratta di pianificare ospedali più grandi.
Prefabbricazione: da 3 a 5 anni
Spesso ci vogliono anni per progettare e costruire grandi ampliamenti di presidi ospedalieri a più piani e migliaia di stanze per i pazienti. Date la tempistica e la pianificazione necessarie, i proprietari e i costruttori dovrebbero analizzare l’intero continuum quando prendono in considerazione la prefabbricazione.
Gli appaltatori diretti (GC) e i progettisti dovranno operare maggiormente come integratori, avvalendosi di progetti incentrati sugli elementi e facendo ricorso a principi di progettazione per la fabbricazione e l’assemblaggio (DfMA) che consentano ai partner di costruire elementi prefabbricati. I GC dovranno procurarsi molti pezzi e componenti prefabbricati, integrandoli con gli elementi in situ, quali pareti di testa, rack di distribuzione, cellule bagno prefabbricate, sale operatorie, sale impianti e persino ascensori.
Questi elementi possono essere realizzati in uno stabilimento, costruito in concomitanza con la bonifica del terreno, e consegnati sul sito di un nuovo ospedale o di un ampliamento ospedaliero esistente, per ottimizzare tempistiche serrate, riducendo il numero di giorni, settimane e forse anche mesi di costruzione.
Se si riesce a fare in modo che i subappaltatori mettano più impegno nelle officine di fabbricazione, il settore può sviluppare e far maturare un ecosistema per la tecnica DfMA e la prefabbricazione. Questo approccio potrebbe spingere le aziende esistenti, che utilizzano la prefabbricazione e altre metodologie di costruzione industrializzate, come l’automazione e la digitalizzazione, verso un maggiore successo o addirittura verso l’apertura di nuove fabbriche.
La prefabbricazione per spazi più puliti e sicuri
La prefabbricazione è una soluzione ragionevole nella progettazione e nella costruzione di infrastrutture cruciali come gli ospedali, poiché promuove la sicurezza, l’igiene e l’esperienza del paziente.
Uno dei motivi per cui questo aspetto riveste particolare importanza per me è che, diversi anni fa, la figlia di un collega amico ha combattuto una dura battaglia contro un tumore al cervello, uscendone perdente. Durante la malattia, ha trascorso in ospedale quasi otto anni. Gli operatori sanitari e i suoi genitori erano attenti a tenere la stanza pulita per ridurre l’esposizione a batteri e virus. Quando si iniziano a pianificare i lavori di costruzione, considero sempre i pazienti di quell’ospedale come se si trattasse di lei e penso a tutto il lavoro da fare, come se dovesse svolgersi accanto alla sua stanza: polvere, detriti, rumore e operai presenti in quello spazio che deve essere perfettamente pulito per la sua esperienza, la sua salute e la sua sopravvivenza.
Oltre a un risparmio in termini di tempo e di costi, avvalendosi della tecnica DfMA e della prefabbricazione, le strutture ospedaliere e gli appaltatori riuscirebbero a costruire edifici più sani e a limitare, allo stesso tempo, gli inconvenienti per i pazienti.
La strategia DfMA prende in considerazione ulteriori elementi per la progettazione di nuove tecnologie, quali le aree ad alta intensità di tecnologia di disaccoppiamento, come la risonanza magnetica o la terapia protonica. Queste strutture possono essere prefabbricate più velocemente rispetto alla costruzione tradizionale e forniscono cure essenziali per i pazienti, generando al tempo stesso ricavi per le aziende sanitarie già nella fase iniziale. La tecnologia può essere scalata in base alle esigenze di capacità e sostituita con altre tecnologie man mano che si evolvono.
Perché la prefabbricazione per gli edifici di emergenza?
So che le tecniche costruttive tradizionali saranno sempre prese in considerazione. In tempi di crisi, tuttavia, la tecnica DfMA e la prefabbricazione garantiscono maggiore certezza in termini di costi, tempi e portata. Insieme a questa certezza, voglio vedere ospedali più sani e meno dannosi per i pazienti, il personale e i quartieri circostanti.
La prefabbricazione promuove un’industria più sostenibile. Gli impianti di prefabbricazione sono più puliti, più sicuri e più controllati rispetto ai cantieri. Sono meno invasivi e meno rumorosi di un cantiere edile e sono più efficienti perché possono produrre strutture in concomitanza con il lavoro che si svolge nel cantiere permanente.
Nelle fabbriche, la curva di apprendimento è più breve perché lo stesso gruppo di lavoratori gestisce più lavori contemporaneamente; le squadre possono imparare qualcosa su un lavoro e applicarlo al lavoro successivo nella linea di produzione.
Sì, la prefabbricazione offre in genere migliori opportunità per l’industria delle costruzioni. Ma durante questa pandemia, fornisce un percorso per accelerare le reazioni alle emergenze a ogni livello, sia che si tratti di un ospedale in fondo alla strada di una piccola città che ha bisogno di un’ala separata per i casi previsti di COVID-19, sia che si tratti di un grande ospedale in centro città che ha bisogno di centinaia di posti letto adesso. La prefabbricazione renderà l’architettura, l’ingegneria e la costruzione più intelligenti e più forti, e aiuterà le comunità a rispondere con le giuste soluzioni nei momenti di grande bisogno.