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È arrivato il momento di attirare una nuova generazione di donne nel mondo delle costruzioni

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La storia delle costruzioni, per come la conosciamo, getta le sue radici nell’Età della Pietra, quando le pietre fungevano principalmente da pseudo martelli. Con le pietre più solide si rompevano quelle più friabili, nacque il lavoro del fabbro, spuntarono i chiodi di metallo e si iniziò a costruire. A distanza di circa due milioni di anni, fu inventato il martello da fabbro, seguito dalla forgiatura, dall’utilizzo del ferro e dalla rivoluzione industriale, dando vita all’edilizia come la conosciamo oggi, che continua a essere un settore ad ampia dominanza maschile.

Il settore delle costruzioni continua a evocare immagini di uomini sudati che indossano il casco protettivo, ma l’idea che questo settore sia, e sarà per sempre, un club di soli uomini sta rapidamente svanendo. Continua a sussistere una notevole disparità nel numero di uomini e donne impegnati nel settore delle costruzioni, ma si sta assistendo a un cambio di direzione.

Miron Construction fa la differenza

Fondata 100 anni fa, nel 1918, l’impresa di costruzioni Miron Construction, con sede nello Stato americano del Wisconsin, occupa una posizione di prima linea in questa svolta significativa. Incoraggiando la nuova generazione di lavoratori, soprattutto le donne, a inserirsi nel settore delle costruzioni, Miron sta contribuendo a colmare la mancanza di forza lavoro specializzata in questo settore e si sta impegnando ad adottare le innovazioni tecnologiche utili a garantire un futuro diversificato.

Quando Miron si rese conto di aver esaurito tutte le tecniche tradizionali di reclutamento del personale, pensò di fare qualcosa che attirasse un maggior numero di donne nel settore. Attualmente, circa il 9 % dei posti di lavoro nel settore delle costruzioni è occupato da donne, la maggior parte delle quali lavora in ufficio (le donne occupano solo l’1,2 % delle professioni edili). Per colmare questa mancanza, Miron ha lanciato un evento annuale di sensibilizzazione denominato Build Like a Girl (“Costruisci come una ragazza”) con l’obiettivo di mostrare alle ragazze delle scuole medie e superiori che il settore delle costruzioni non è per soli ragazzi.

Il progetto Build Like a Girl incoraggia le giovani donne a rimboccarsi le maniche e conoscere da vicino in cosa consistono il settore delle costruzioni e i mestieri edili tramite progetti concreti in cantieri temporanei. Inoltre, nell’autunno 2017 Miron ha collaborato con Miller Electric e la divisione Talent Collaborative di Fox Cities per ospitare Smart Girls Rock!; un evento con l’obiettivo di far conoscere alle studentesse delle scuole superiori le carriere professionali legate ai settori STEM (Scienze, Tecnologia, Ingegneria e Matematica). Vista l’evoluzione dall’analogo al digitale, i partner hanno ritenuto che fosse il momento giusto per presentare alle giovani donne il settore delle costruzioni come un’opportunità professionale incentrata sui settori STEM.

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Melissa Schulteis, specializzata in costruzioni virtuali presso Miron, mostra le tecnologie di costruzione alle partecipanti al progetto Build Like a Girl. Per gentile concessione di Miron Construction.

La storia dietro al progetto Build Like a Girl

Secondo Tonya Dittman, partner esperta in costruzioni ecosostenibili con certificazione LEED presso Miron, l’azienda era interessata ad assumere personale maggiormente diversificato. Miron Construction voleva attirare l’altra metà della popolazione, cioè le donne, nel settore delle costruzioni.

“A Jen Bauer (responsabile marketing di Miron) e al nostro vicepresidente per la gestione delle operazioni sul campo stava molto a cuore l’idea di creare un evento che includesse alcune attività pratiche sul posto”, spiega Tonya Dittman. “L’obiettivo di Build Like a Girl era proprio quello di mobilitare le giovani donne, facendo crescere in loro il desiderio di abbracciare il settore delle costruzioni e dei mestieri edili. Smart Girls Rock!, invece, consisteva nell’educare, condividere le conoscenze e incoraggiare le ragazze a intraprendere più ampi percorsi professionali legati ai settori STEM (Scienze, Tecnologia, Ingegneria e Matematica).

Entrambi gli eventi hanno avuto una forte impatto sulle partecipanti. “Durante l’evento Smart Girls Rock!, le ragazze hanno dimostrato un forte interesse”, racconta Dittman. “Melissa Schulteis, specializzata in costruzioni virtuali presso Miron, ha presentato la sua carriera legata all’uso delle tecnologie nel settore delle costruzioni; una posizione che non esisteva 10 anni fa. Nel corso dell’evento, le ragazze hanno iniziato a collaborare tra loro, dicendo frasi come ‘Non avrei mai pensato che mi sarebbe piaciuta la saldatura’. Alla fine della giornata le sentivi dire ‘Voglio imparare di più su questo mestiere’. Non si limitavano a dire ‘Mi sono divertita’, bensì ‘Voglio provarlo, una volta terminato questo evento'”.

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La VPI (Virtual Process Integration) combina i sistemi 3D di costruzione virtuale, i modelli di attrezzature, gli scanner laser e le tecnologie di allineamento laser per garantire una collaborazione in tempo reale tra tutti i soggetti coinvolti nelle attività di costruzione, dai subappaltatori agli ingegneri e ai titolari delle aziende. Per gentile concessione di Miron Construction.

L’innovazione tecnologica promuove la diversità e la redditività

Le nuove tecnologie rappresentano sicuramente uno stimolo per attirare le nuove generazioni, di qualsiasi sesso, a fare ingresso nel settore delle costruzioni. Da Miron, queste contribuiscono anche a incrementare i profitti. Al fine di ottimizzare i processi costruttivi e contribuire a minimizzare i problemi, come i costi eccessivi e i guasti alle attrezzature a causa di installazioni irregolari, l’impresa ha sviluppato la metodologia che porta il nome di Virtual Process Integration (VPI), ossia integrazione virtuale dei processi.

La VPI combina i sistemi 3D di costruzione virtuale, i modelli di attrezzature, gli scanner laser e le tecnologie di allineamento laser. Grazie a questa metodologia, tutti i soggetti coinvolti nelle attività di costruzione, dai subappaltatori agli ingegneri e ai titolari delle aziende, sono in grado di collaborare in tempo reale a un unico progetto. In questo modo, le aziende ottengono una visione d’insieme concreta dei progetti, ancora prima di recarsi sul posto. Questo, per Miron, si traduce nella possibilità di garantire ai clienti la prevenzione di eventuali fermi e perdite nei ricavi.

Il sistema VPI ha un valore inestimabile per i clienti che impiegano macchinari complessi e di enormi proporzioni, come le aziende operanti nel settore cartario. È importante che questi macchinari vengano costruiti e integrati in modo rapido ed efficiente, così da prevenire un rallentamento nella produzione. Mettiamo che la fabbrica di un cliente produca 1.800 unità al minuto. In questo caso, sarà fondamentale minimizzare i fermi per la sostituzione dei macchinari. Per un altro cliente, Miron ha impiegato otto mesi per preparare un’installazione della durata di sei giorni. Questa lunga preparazione ha dato i suoi frutti: l’azienda, infatti, ha ottenuto un prodotto pronto per la vendita, a distanza di poche ore dal termine del progetto.

Per raggiungere questo obiettivo, è necessario quel tipo di tecnologia innovativa che affascina la nuova generazione di lavoratori. Per i suoi clienti industriali e manifatturieri, Miron fa uso della reality capture per creare nuvole di punti (point cloud) da scansioni laser, le quali permettono di generare calcoli più precisi, velocizzando, al contempo, i processi. “Potrebbe capitare di gestire attrezzature del valore che va dai 20 ai 100 milioni di dollari, a cui si aggiunge la costruzione che le circonda”, afferma Dan Bayer, direttore costruzioni virtuali di Miron. “Si tratta, quindi, di un processo e di comprendere il posizionamento e l’accuratezza, quindi di definire le basi per garantire che tutte le attrezzature vengano posizionate correttamente”.

Ciò significa che tutto deve essere installato alla perfezione ed entro i tempi previsti. “Se non si rispettano le tempistiche per via di una mancata compatibilità delle parti o perché gli installatori non hanno seguito l’ordine previsto, i costi del nostro lavoro saranno minimi rispetto alle attrezzature non funzionanti”, spiega Dittmann.

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Lo spazio di lavoro interattivo Ci Lab permette ai team di collaborare su numerose piattaforme, tramite uno schermo montato su un’enorme parete. Per gentile concessione di Miron Construction.

Nuovi modelli collaborativi per nuove generazioni

Un altro importante aspetto tecnologico che attira la nuova generazione di giovani donne e uomini consiste nel Construction Innovation (Ci) Lab, ossia laboratorio di innovazione nelle costruzioni. Il Ci Lab è uno spazio di lavoro interattivo che permette a tutti i soggetti coinvolti in un progetto di costruzione di collaborare su numerose piattaforme, tramite l’uso di uno schermo, simile a un iPad, montato su un’enorme parete.

“Il Ci Lab è un ambiente che educa i proprietari di aziende su come funziona la costruzione degli edifici”, spiega Bayer. “Ciò che rende unico questo spazio è la possibilità di caricare una grande quantità di informazioni sullo schermo, integrarle tra loro, e prendere decisioni in tempi più brevi. In passato avremmo avuto una piantina 2D di un edificio, e saremmo dovuti passare alla rappresentazione 3D del modello. Grazie a questo spazio, invece, siamo in grado di caricare tutte queste informazioni sullo schermo, in una sola volta”.

Per garantire il funzionamento di un progetto di costruzione su larga scala, l’impresa di progettazione, gli appaltatori e gli appaltatori del settore necessitano di un modo per collaborare in maniera efficace. Il Ci Lab collega questi soggetti, che potrebbero spaziare dalla nuova generazione Z alla generazione dei Baby Boomers, ormai prossima al pensionamento, permettendo loro di interagire per mezzo di un modello che garantisce la presa di decisioni più efficaci. “Lo schermo è grande 32 pollici e 32 dita, nel vero senso della parola, possono interagire in ogni momento”, spiega Dittman. “Lo schermo consente a più persone di interagire e collaborare contemporaneamente”.

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L’azienda Miron punta sia sulle tecnologie che sui modelli di ruolo per ispirare la nuova generazione di professionisti nel settore delle costruzioni. Per gentile concessione di Miron Construction.

Abbattere gli stereotipi nel settore delle costruzioni

Il settore delle costruzioni sta attraversando una rapida evoluzione dettata dalle tecnologie. Quello delle costruzioni è diventato un settore che implica molto di più di semplici dadi, bulloni, martelli e impalcature. Sensibilizzando le giovani donne in merito alle numerose opportunità offerte dal settore delle costruzioni tramite il coinvolgimento della comunità e l’istruzione, Miron Construction sta apportando il suo contributo nel mostrare alle giovani donne che anche loro possono diventare parte di qualcosa di innovativo e gratificante. Le giovani donne possono scegliere se lavorare a progetti di costruzione virtuali, applicando il processo VPI in ufficio, oppure se rimboccarsi le maniche e sporcarsi le mani in cantiere (esaminando, in loco, i modelli 3D su apparecchi mobili).

Ormai, le opportunità offerte dal settore delle costruzioni sono praticamente infinite. Se vuoi, potrai ancora indossare un casco protettivo e sporcarti le mani, ma esiste anche una nuova quarta dimensione che aspetta solo di essere esplorata dalla prossima generazione di giovani professionisti/e.