Qual è l’azienda tecnologica presente sul mercato da più tempo? Google festeggerà il suo 20° anniversario il prossimo aprile. Se Apple o Adobe fossero persone, sarebbero abbastanza grandi da avere figli adolescenti. IBM nasce dalla metamorfosi della originaria Computing Tabulating Recording Company, costituita nel 1911.
Ma quante aziende, e non solo tecnologiche, sono state fondate nel 1295? Chi può vantare questo primato? L’azienda veneziana Barovier&Toso crea oggetti d’arte di vetro utilizzando le tradizionali tecniche di soffiatura del vetro da quando Marco Polo è tornato dai suoi viaggi in Cina. Ma può un’azienda di questo tipo diventare tecnologica? Barovier&Toso l’ha fatto, innovando continuamente i suoi metodi creativi e l’ultima è la progettazione digitale in 3D.
Ma perché un’azienda che sa quello che fa e lo fa bene (da più di 700 anni) dovrebbe cambiare qualcosa? Secondo Sara Pedrali, Head of Design di Barovier&Toso, si tratta di qualcosa di più di un metodo che resiste al tempo che passa. “Se nel corso degli anni siamo sempre stati in vetta, è proprio perché siamo stati in grado di rinnovarci e tenere il passo con i tempi”, afferma. “Utilizziamo le nuove tecnologie per preservare la tradizione”.
Tradizionalmente, i designer del vetro abbozzavano a mano su carta lucida lo schizzo di una lampada, di un lampadario o di un pezzo decorativo per poi presentarlo ai potenziali clienti. Questa tecnica però produce una rappresentazione piatta, che richiede immaginazione quando si tratta di colori, materiali e così via.
Questo non vuol dire che il vecchio modo di lavorare non sia una forma d’arte in sé. Barovier&Toso ha conservato nel tempo molti dei suoi progetti, compresi quelli creati dal direttore artistico e successivamente proprietario dell’azienda, Ercole Barovier (1889–1974), che utilizzava carta e matita negli anni ’30, periodo di massimo splendore. L’azienda dispone di una biblioteca di oltre 25.000 disegni fatti a mano.
Ma i tempi cambiano, e oggi la vetreria può essere concettualizzata ed elaborata all’infinito in un modello digitale prima della produzione, proprio come il processo di progettazione utilizzato per gli edifici, i loghi e altro ancora. Sara Pedrali e i suoi colleghi e collaboratori utilizzano Autodesk Fusion 360 per la progettazione, la visualizzazione, la simulazione e la fabbricazione, un software in grado di centralizzare i dati di progettazione per ottimizzare il flusso di lavoro.