I vantaggi
Grazie alla fedeltà e ai dettagli con cui sono state riprodotte in digitale le parti dell’edificio, i primi benefici si sono riscontrati nella progettazione per il recupero del tetto storico seicentesco. “Siamo riusciti a sperimentare diverse possibilità di azione sino a quella più efficace”, sottolinea Guarino. “Il modello tridimensionale ci fornisce l’opportunità di immaginare scenari alternativi sia in termini di soluzioni tecniche che di costi e tempi di realizzazione, con una comprensione del progetto assolutamente impensabile per una soluzione tradizionale”. Il BIM ha infatti permesso di applicare le competenze tecnico-strutturali in un contesto subordinato a vincoli di intervento, inevitabili dato l’alto valore storico.
“La velocità con cui arriviamo alle soluzioni è sorprendente, anche partendo da schizzi a mano libera che i progettisti integrano nel modello tridimensionale”. Una versatilità e una riduzione dei tempi efficace che va a unirsi ai benefici in fase di computazione che, grazie al BIM, contribuiscono ad abbattere il rischio di contenziosi in sede di gara e cantiere. “Un vantaggio impagabile per un’impresa il cui raggio d’azione è spesso condizionato dalla burocrazia, dai ricorsi e dai tempi di attesa conseguenti”. I dati e le informazioni con cui il modello si arricchirà in fase di sviluppo permetteranno anche una gestione automatizzata dell’immobile e delle sue parti, con evidenti benefici per la manutenzione e più in generale, in termini di Facility Management.
Per non parlare dell’impatto della realtà virtuale in fase commerciale. “Fornire un modello tridimensionale è fondamentale in fase di ricerca dei finanziamenti”, conclude Guarino. “La visita virtuale degli ambienti rende più facile la trasmissione della bellezza degli spazi e di ciò che si andrà a realizzare agli sponsor e a tutti gli stakeholder”. Meno parole e più emozioni, per rivivere la storia e il fascino di un edificio che non ha eguali al mondo.