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Q-ID, design e progettazione dal cuore italiano, conferma Autodesk nell’internazionalizzazione

TESTIMONIANZA DEL CLIENTE Q-ID

Da Alias Surface al Generative design, passando per Maya e VRED. Q-ID da sempre mette Autodesk al servizio della creatività

La società

Il Made in Italy è un mix unico al mondo di ingegno e arte. Non a caso, pragmatismo e ricerca della bellezza sono i fattori che hanno portato Q-ID a sviluppare stili per numerosissimi brand del settore auto e moto internazionale.

Da un’intuizione di Lorenzo Naddei, designer di formazione emiliano-romagnola – regione italiana a più alta concentrazione di storia dell’automotive di prestigio, nel 2003 nasce la prima idea di impresa, che si sviluppa nell’azienda Q-ID con sede a Forlì e centro di ricerca e sviluppo a Maranello.

Q-ID è riuscita perfettamente a soddisfare al contempo due mercati profondamente differenti: quello occidentale, in cui tradizione e innovazione si fondono per mantenere riconoscibilità e valore del brand, e quello cinese, libero da un’identità storica ingombrante e dal potere evocativo del design sull’emozionalità dei consumatori. La flessibilità e la capacità di trovare soluzioni, altri fattori che contraddistinguono le aziende italiane, hanno permesso a Q-ID di rendere la tecnica ingegneristica parte integrante nel processo di sviluppo dello stile. Una dimensione in più, complementare a innovazione e creatività. Una sfida tutt’altro che semplice, in cui le soluzioni di modellazione 3D e di realtà virtuale di Autodesk hanno contribuito con un ambiente di sviluppo e collaborazione senza confronti, già pronto per il Generative Design.

Immagine gentilmente concessa da Q-ID

L’uso delle soluzioni Autodesk alla base dei nostri progetti permette un risparmio del 40% di tempi e costi in tutta la filiera del processo rispetto al disegno tradizionale.

Lorenzo Naddei, Director, Q-ID

La sfida

Q-ID opera come solution provider di creatività per i costruttori di moto e auto. Clienti ubicati in tutto il mondo che hanno riconosciuto nell’azienda forlivese l’esperienza maturata inizialmente presso marchi italiani di veicoli a due e quattro ruote di indubbia fama. “La nostra filosofia è quella di far parte dei team dei nostri clienti e non di sostituirci a loro”, precisa Lorenzo Naddei. “In più, insieme cerchiamo di allestire un incubatore creativo e di integrarci con la loro strategia sino a quando, attraverso le nostre proposte, portiamo a termine il progetto. Sviluppare lo stile e l’ingegneria con lo stesso approccio creativo accresce il nostro potenziale verso il mercato del Far East, in cui siamo in forte espansione”. Una visione pragmatica del design che si sposa appieno con il processo industriale e in cui la digitalizzazione di tutte le fasi della filiera è decisiva. “L’impiego di Autodesk Maya è fondamentale per la qualità dei nostri progetti, e l’introduzione di Autodesk VRED 3D, con l’ausilio dei visori per l’esperienza immersiva nella realtà virtuale, permette agli sviluppatori e ai clienti la massima consapevolezza del modello su cui stiamo lavorando”.

La soluzione

Grazie a Maya i progettisti di Q-ID possono scegliere la soluzione migliore per definire lo stile da sviluppare in pochissimo tempo e con numerose opzioni disponibili. “I nostri modellatori hanno apprezzato la flessibilità con cui è possibile ottenere volumi e modificarli agevolmente fino a giungere alla versione finale”, aggiunge Naddei. “In tre settimane possiamo già vedere la versione completa del prodotto e mostrare al cliente come sarà una volta ultimato”.

Una forma mentis digitale che, soprattutto nel mercato cinese, è molto apprezzata, fondamentale per lavorare a distanza e resa peraltro imprescindibile per garantire continuità ai processi produttivi durante l’emergenza Covid-19. “Le restrizioni negli spostamenti ci hanno permesso di affinare ulteriormente il processo di digitalizzazione della filiera del design e di integrazione con l’ingegneria”, sottolinea Naddei. “Allestire un ambiente di sviluppo online e integrare i clienti nei processi digitali consente loro, per esempio, la stampa in 3D di una maquette dal modello condiviso, apporre commenti al prototipo attraverso una scansione ottica e restituirci il modello, una modalità che ha vantaggi clamorosi in termini di performance economiche”.

I benefici

L’abbattimento dei costi di spostamento e l’ottimizzazione di tempi e risorse permette infatti a Q-ID risparmi sino al 40% rispetto a un sistema tradizionale, mentre la velocità con cui è possibile prendere decisioni riduce sensibilmente il time to market. “Grazie a processi di questo tipo riusciamo a sostenere un numero maggiore di progetti con investimenti decisamente inferiori”. Per non parlare dell’introduzione della realtà virtuale: grazie a VRED è possibile vivere l’esperienza immersiva a contatto con quello che sarà il prodotto finale.

“Praticavamo già in precedenza il processo produttivo derivante dal lavoro da remoto con i nostri clienti grazie ai modelli digitali sviluppati con Autodesk Alias, prima, e con Maya oggi. L’emergenza Covid-19 non ha fatto altro che confermare la nostra direzione. Ci si è presentata l’opportunità di dimostrare quanto un ambiente digitale costituisca a tutti gli effetti un fattore competitivo e quanto per noi fosse già una consuetudine”. Un’esperienza che ha contribuito a consolidare ulteriormente la fiducia di costruttori in mercati così distanti. “La digitalizzazione ci ha permesso di avvicinare realtà lontane sotto tutti i punti di vista, in un modo assolutamente efficace”, continua Naddei. “L’innovazione nei processi ci permette di affrontare il futuro con la massima serenità”.

Il Generative Design di Autodesk costituirà l’ulteriore livello di un percorso di innovazione costante, in cui la digitalizzazione della progettazione sarà ancora al servizio di tecnica e creatività. “Riteniamo molto utile, per il nostro lavoro, l’idea di demandare a un’intelligenza artificiale una sintesi di una visione globale frutto anche di altre esperienze”, chiarisce Naddei. “Il Generative Design costringe a valutare approcci di produzione non necessariamente consueti e ci sembra una tecnologia in grado di anticipare il futuro”. Una trasformazione che investirà inevitabilmente anche la ricerca e sviluppo.

L’uso delle soluzioni Autodesk si conferma così una marcia in più, il vero valore aggiunto all’italianità. “Autodesk è l’ambiente ideale per unire creatività e ingegneria”, conclude Naddei, “un aspetto che ci consente di essere ancora più flessibili, pronti a trovare soluzioni, affrontare le complessità e adattarci di fronte agli imprevisti”.

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